24 anni dalla scomparsa Oronzo Reale, da giovanissimo fino alla morte, fu repubblicano Sabato scorso, con il cammino lento ma infaticabile delle scorrere del tempo, si sono compiuti 24 anni dalla scomparsa di Oronzo Reale. Per i repubblicani calabresi Oronzo Reale ha rappresentato qualcosa di più del segretario nazionale del PRI o del Ministro delle Finanze o del Ministro di Grazia e Giustizia. Tale e tanto era l’affetto che portava al loro conterraneo Emanuele Terrana, suo figlioccio politico, che i repubblicani calabresi si rivolgevano a lui, sapendo di trovare sempre ascolto alle loro richieste: tutto avveniva per il tramite dell’"Ingegnere" (Emanuele Terrana, appunto) verso il quale a dire il vero Reale nutriva anche un certo senso di colpa, per averlo strappato ad una brillante carriera universitaria, con lo scopo di lanciarlo nell’agone della politica. L’amicizia tra i due fu cementata anche dalla somiglianza dei rispettivi caratteri: ambedue silenziosi (ma non silenti!), ambedue cresciuti nella Federazione giovanile. Reale fu l’unico segretario della FGR ad assurgere al ruolo di segretario del PRI. Cresciuto in una famiglia repubblicana di Lecce, fu intriso di repubblicanesimo fin dalla sua giovane età, sulle orme del fratello Egidio. Quest’ultimo costretto, nel 1926 a scappare in Svizzera insieme a Randolfo Pacciardi, per sfuggire agli arresti della polizia fascista, mentre il nostro si rinchiudeva tra i suoi libri di diritto ed esercitava, fin quando ha potuto, la professione di avvocato. Oronzo Reale ha vissuto per tutto il Novecento, dal 1902 al 1988, tutta la storia, le traversie, i contrasti, gli abbandoni, le adesioni che hanno attraversato la storia del Partito Repubblicano Italiano. Le sue idee sul repubblicanesimo furono così solide che, dopo la breve parentesi del Partito d’Azione, si adoperò affinché una parte dello stesso partito, precisamente quella di Concentrazione repubblicana a cui appartenevano Parri e Ugo La Malfa, si alleasse con il PRI per la consultazione elettorale che doveva eleggere l’Assemblea Costituente. Questa operazione fallì e tuttavia, appena eletti, Parri e La Malfa aderirono al Partito Repubblicano Italiano. A soli 19 anni Oronzo Reale venne eletto segretario della Federazione giovanile Repubblicana e contemporaneamente assunse la carica di direttore del giornale dei giovani "l’Alba repubblicana". Nel 1924 lascia gli incarichi per raggiunti limiti d’età: 22 anni (altri tempi!). Le sue doti di politico e di uomo di governo sono state ben delineate in occasione del 22° anniversario della scomparsa (14 luglio 2010) dall’amico Antonio Del Pennino sulle pagine di questo giornale. Ai giovani che oggi tanto scalpitano perché tutto sia rottamato e tutto sia sostituito con un ricambio generazionale, facente quasi esclusivamente perno sull’anagrafe, ricordiamo le parole di un giovanissimo Reale. Su "Alba Repubblicana" del 5 febbraio 1921, a proposito dei rapporti tra il movimento giovanile e il Partito, egli pubblicava la sue relazione per il Congresso del 12-14 febbraio dello stesso anno e così scriveva: "I giovani non sono in grado di occuparsi dei problemi che, diceva giustamente Costa, ‘fanno tremare le vene e i polsi ai nostri migliori uomini’. Mente serena, sguardo freddo, conoscenza sicura dei problemi mancano ai giovani, i quali nelle lotte politiche portano sempre fede, entusiasmo ed audacia, mai, perché l’età non lo consente, preparazione profonda". E continuando: "E noi giovani dobbiamo apprendere dalla bocca degli adulti quale sia la soluzione repubblicana dei mille problemi quotidiani". Cari giovani, non fate spallucce e cercate di studiare e metabolizzare quanto di buono potete trovare, ed è tanto, nella storia del Partito Repubblicano Italiano. (f. n.) |